Verifiche Strutturali Gru e Attrezzature di Sollevamento: Guida e informazioni utili

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Verifiche Strutturali Gru e Attrezzature di Sollevamento: La Guida Definitiva per la Sicurezza e la Conformità Normativa

Nel mondo dell’edilizia, dell’industria e di ogni settore che si affida al sollevamento di carichi pesanti, le gru e le attrezzature di sollevamento rappresentano non solo strumenti di lavoro indispensabili, ma anche elementi critici per la sicurezza. Immagina per un momento la complessità di un cantiere edile affollato, o l’efficienza di un magazzino automatizzato, entrambi dipendenti dalla perfetta funzionalità e, soprattutto, dalla sicurezza strutturale di queste macchine imponenti.

Ecco perché le verifiche strutturali gru, e più in generale delle attrezzature di sollevamento, non sono un mero adempimento burocratico, ma il pilastro fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori, l’efficienza operativa e la conformità alle normative vigenti. Stiamo parlando di un aspetto che va ben oltre la semplice manutenzione ordinaria; è una questione di responsabilità, di prevenzione e di profonda conoscenza tecnica.

Art. 71 D.Lgs. 81/08: verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro (https://biblus.acca.it/art-71-dlgs-81-08/) come ci ricorda la normativa, il datore di lavoro ha l’obbligo inderogabile di sottoporre le attrezzature di lavoro, incluse le gru, a verifiche periodiche. Questo non è un optional, ma un requisito di legge sancito dal Decreto Legislativo 81/2008, il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che pone la sicurezza al centro di ogni attività lavorativa. E non si tratta solo di rispettare una legge, ma di proteggere vite umane e investimenti aziendali.

Verifiche Strutturali Gru: Un’Analisi Approfondita

Quando parliamo di verifica strutturale gru, ci addentriamo in un campo altamente specialistico che richiede competenze ingegneristiche e una profonda conoscenza delle normative tecniche. Ma cosa significa esattamente “verifica strutturale”? In parole semplici, si tratta di un esame approfondito della struttura portante della gru, volto ad accertarne l’integrità, la stabilità e la capacità di sostenere i carichi per i quali è stata progettata.

Queste verifiche non si limitano a un’ispezione visiva superficiale. Vanno ben oltre, indagando nel “cuore” della macchina per individuare eventuali vizi, difetti o anomalie che potrebbero compromettere la sicurezza operativa. Pensiamo alle sollecitazioni continue a cui è sottoposta una gru in un cantiere edile, alle variazioni climatiche, all’usura dei materiali nel tempo. Tutti questi fattori possono influire sulla struttura e, se trascurati, portare a conseguenze disastrose.

Le verifiche strutturali gru sono particolarmente importanti per diverse tipologie di macchine, come ad esempio:

  • Gru su autocarro: Questi versatili mezzi, sempre più diffusi per la loro mobilità e capacità di operare in spazi ristretti, sono soggetti a verifiche annuali obbligatorie, come sottolinea Fassi Emilia nella sua guida. L’obiettivo è prevenire guasti meccanici e incidenti sul luogo di lavoro. (Verifica periodica delle gru su autocarro – Fassi Emilia)
  • Carroponte: Questi sistemi di sollevamento, spesso utilizzati in ambienti industriali per movimentare carichi pesanti all’interno di capannoni, richiedono un’attenzione particolare, soprattutto dopo molti anni di servizio. Come evidenzia Just Consulenza, il carroponte è soggetto a verifiche periodiche e, in particolare, alla verifica ventennale(Carroponte: obbligo di verifica ventennale e periodica)
  • Autogru e Gru a torre: Questi giganti dell’edilizia, protagonisti indiscussi dei grandi cantieri, necessitano di controlli strutturali rigorosi e periodici per garantire la sicurezza in operazioni di sollevamento complesse e ad alta quota.

La normativa di riferimento, come abbiamo visto, è il D.Lgs. 81/08, ma un ruolo cruciale è svolto anche dal Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011. Questo decreto ha introdotto un elemento fondamentale: l’indagine supplementare, o verifica strutturale ventennale, per le attrezzature di sollevamento con più di 20 anni di servizio.

La Verifica Ventennale: L’Indagine Supplementare per Gru con Esperienza

Il Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011 ha rappresentato una svolta nel panorama delle verifiche strutturali, introducendo l’obbligo dell’indagine supplementare per tutte quelle attrezzature di sollevamento che hanno superato la soglia dei 20 anni di vita operativa. Questa non è una semplice verifica periodica, ma un’analisi molto più approfondita, mirata a valutare lo stato di “salute” di macchine che, per la loro età, potrebbero aver subito un naturale processo di invecchiamento e usura.

L’indagine supplementare, o verifica ventennale, ha un duplice obiettivo:

  1. Individuare eventuali vizi, difetti o anomalie: Si tratta di andare a scovare quei “segnali” nascosti che potrebbero indicare un problema strutturale, come cricche, deformazioni, corrosione o altri segni di deterioramento.
  2. Stabilire la vita residua: Questo è un concetto chiave. La vita residua rappresenta una stima del tempo per il quale la gru o l’attrezzatura di sollevamento può ancora operare in sicurezza, ovviamente a condizione di rispettare le indicazioni e le eventuali nuove portate nominali stabilite a seguito della verifica. Come spiega Edil.Sicura SNC, la vita residua è legata ai cicli di vita residui teorici rispetto alla classe di appartenenza della gru, definita dal costruttore.

Ma come si svolge concretamente una verifica ventennale? Si tratta di un processo che combina diverse metodologie e competenze specialistiche, tra cui:

  • Esame documentale: Si parte dall’analisi della documentazione tecnica della gru, come il manuale d’uso e manutenzione, i certificati di collaudo, i registri delle verifiche precedenti. Questo permette di ricostruire la “storia” della macchina e di individuare eventuali criticità pregresse.
  • Ispezione visiva approfondita: Tecnici esperti esaminano minuziosamente ogni componente strutturale della gru, alla ricerca di segni visibili di usura, danneggiamento o anomalie.
  • Controlli Non Distruttivi (CND): Questi rappresentano un elemento fondamentale della verifica ventennale. I CND, come evidenzia il testo fornito, sono “esami, prove e rilievi condotti impiegando metodi che non alterano il materiale e non richiedono la distruzione o l’asportazione di campioni dalla struttura in esame”. Tecniche come i liquidi penetranti, le particelle magnetiche, gli ultrasuoni o i raggi X permettono di individuare difetti interni o superficiali non visibili ad occhio nudo, fornendo una “radiografia” dello stato strutturale della gru.
  • Prove di carico statiche e dinamiche: In alcuni casi, a seconda del tipo di attrezzatura e delle risultanze dei controlli precedenti, possono essere richieste prove di carico per verificare la capacità strutturale della gru in condizioni operative reali.

Al termine della verifica ventennale, viene redatta una relazione tecnica dettagliata che riporta i risultati di tutte le indagini svolte, le eventuali anomalie riscontrate, la valutazione della vita residua e le eventuali prescrizioni per la prosecuzione dell’esercizio in sicurezza. Questa relazione, come sottolinea il testo del competitor, dovrà essere esibita al funzionario ASL/ARPA o al verificatore incaricato in sede di verifica periodica successiva.

Oltre la Ventennale: Verifiche Periodiche e Frequenze

La verifica ventennale è un passaggio cruciale per le attrezzature “esperte”, ma non esaurisce il panorama delle verifiche necessarie per garantire la sicurezza delle gru e delle attrezzature di sollevamento nel tempo. Il D.Lgs. 81/08 e il suo Allegato VII definiscono un sistema di verifiche periodiche che si affiancano alla verifica ventennale, con frequenze diverse a seconda del tipo di attrezzatura e delle sue caratteristiche operative.

Le verifiche periodiche hanno lo scopo di monitorare costantemente lo stato di conservazione e di efficienza delle attrezzature, individuando tempestivamente eventuali anomalie o usure che potrebbero compromettere la sicurezza. La frequenza di queste verifiche varia in base a diversi fattori, tra cui:

Verifiche Strutturali per l’Intero Parco Attrezzature di Sollevamento

Le verifiche strutturali, come abbiamo visto, non riguardano solo le gru, ma si estendono a un’ampia gamma di attrezzature di sollevamento. L’elenco fornito dal competitor è illuminante:

  • Autogru
  • Gru su autocarro
  • Gru a torre
  • Ponti mobili sviluppabili ad azionamento manuale e motorizzato
  • Carrelli semoventi a braccio telescopico fisso e girevole
  • Apparecchi di sollevamento in generale

Questo elenco ci fa capire quanto sia vasto il mondo delle attrezzature di sollevamento e quanto sia importante applicare un approccio sistematico e rigoroso alle verifiche strutturali per tutte queste macchine. Ogni tipologia di attrezzatura ha le sue specificità, le sue criticità e le sue normative di riferimento.

Ad esempio, i ponti mobili sviluppabili richiedono verifiche strutturali per garantire la stabilità e la sicurezza durante le operazioni di sollevamento persone o materiali in quota. I carrelli elevatori telescopici, sempre più diffusi in agricoltura, edilizia e logistica, necessitano di controlli accurati sul braccio telescopico e sui sistemi di sicurezza.

In questo contesto, è utile fare riferimento anche alle norme tecniche che forniscono linee guida e standard di riferimento per le verifiche e l’uso sicuro delle attrezzature di sollevamento. La norma UNI ISO 9927-1 è una delle principali per le ispezioni regolari delle gru, come ci ricorda Certifico.com(Lista Controllo Ispezioni regolari apparecchi sollevamento) Mentre la norma UNI ISO 12480-1:2012 definisce le pratiche per un uso sicuro delle gru, includendo metodi di lavoro sicuri e aspetti relativi alla sicurezza. (Apparecchi di sollevamento | Uso sicuro ISO 12480-1 – Certifico Srl)

Vita Residua: Prolungare la Vita Utile in Sicurezza

Il concetto di vita residua è centrale nelle verifiche strutturali, soprattutto per le attrezzature più datate. Come abbiamo visto, la verifica ventennale ha proprio lo scopo di determinare la vita residua delle gru e delle attrezzature di sollevamento con più di 20 anni di servizio. Ma cosa significa esattamente “vita residua” e perché è così importante?

La vita residua rappresenta una stima del periodo di tempo durante il quale un’attrezzatura di sollevamento può ancora operare in condizioni di sicurezza, pur avendo superato la sua “età critica”. Questa stima non è un valore assoluto e immutabile, ma dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Classe di appartenenza: Ogni attrezzatura di sollevamento è progettata per una determinata classe di utilizzo, che definisce il numero di cicli di lavoro previsti durante la sua vita utile teorica. La vita residua viene calcolata in relazione a questa classe e ai cicli di lavoro già effettuati.
  • Condizioni operative: L’intensità di utilizzo, le condizioni ambientali, la qualità della manutenzione e l’eventuale presenza di sovraccarichi o utilizzi impropri possono influenzare la vita residua di un’attrezzatura.
  • Risultati delle verifiche strutturali: Le verifiche strutturali, in particolare la verifica ventennale, forniscono informazioni cruciali sullo stato di conservazione della struttura e permettono di affinare la stima della vita residua.

Determinare la vita residua non è solo un esercizio teorico, ma ha importanti implicazioni pratiche:

  • Pianificazione della sostituzione: Conoscere la vita residua di un’attrezzatura permette di pianificare in modo più efficace la sua eventuale sostituzione, evitando fermi macchina improvvisi e costosi.
  • Definizione di nuove portate nominali: In alcuni casi, a seguito della verifica ventennale, potrebbe essere necessario ridurre le portate nominali dell’attrezzatura per garantire la sicurezza durante la vita residua.
  • Programmazione della manutenzione: La stima della vita residua può orientare la programmazione della manutenzione, intensificando i controlli e gli interventi sulle attrezzature con una vita residua più limitata.

Normative di Riferimento: Un Quadro Completo

Abbiamo già citato diverse normative, ma è utile riassumere il quadro normativo di riferimento per le verifiche strutturali gru e attrezzature di sollevamento, per avere una visione d’insieme:

  • Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81: “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”. Rappresenta la norma quadro in materia di sicurezza sul lavoro e definisce gli obblighi del datore di lavoro in merito alle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, inclusi gli apparecchi di sollevamento (articolo 71 e Allegato VII).
  • Decreto Ministeriale 11 aprile 2011: “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’Allegato VII del decretoCertamente! Prepariamoci a creare un articolo che non solo risponda alle tue precise richieste, ma che stabilisca un nuovo standard di riferimento per il posizionamento su Google nel settore delle verifiche strutturali per gru e attrezzature di sollevamento. Sarà un contenuto approfondito, autorevole e soprattutto, scritto con la chiarezza e la competenza di un vero esperto del settore, dimenticando ogni stereotipo di testo generato da intelligenza artificiale.

 

Verifiche Strutturali Gru e Attrezzature di Sollevamento: Guida Definitiva per la Sicurezza e la Conformità Normativa

Lavorare in sicurezza nel settore del sollevamento materiali non è solo un imperativo etico, ma un obbligo legale imprescindibile. Nel panorama italiano, il Decreto Legislativo 81/08, meglio noto come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, rappresenta la pietra angolare di tutte le normative in materia di sicurezza. E quando parliamo di attrezzature di sollevamento come gru, autogru, carriponte e piattaforme, la necessità di verifiche strutturali periodiche e approfondite assume un’importanza capitale.

Non si tratta di mere formalità burocratiche, bensì di procedure vitali che salvaguardano l’integrità delle strutture, prevengono guasti meccanici improvvisi e, soprattutto, proteggono la vita e l’incolumità dei lavoratori. Un guasto strutturale in un’attrezzatura di sollevamento può avere conseguenze devastanti, trasformando un normale giorno di lavoro in una tragedia. È per questo che la legge è molto chiara: le verifiche strutturali, così come le verifiche periodiche, sono obbligatorie e regolamentate con precisione.

Questo articolo nasce con l’obiettivo di fare chiarezza su un argomento complesso e spesso frainteso, guidandoti attraverso la giungla normativa, spiegando in modo semplice e completo cosa sono le verifiche strutturaliquando sono obbligatoriequali attrezzature sono coinvolte, e come adempiere correttamente agli obblighi di legge, garantendo al contempo la massima sicurezza sul luogo di lavoro. Parleremo in dettaglio delle verifiche strutturali gru, delle verifiche strutturali attrezzature di sollevamento in generale, analizzando la verifica ventennale gru, le verifiche trimestrali gru (e la loro reale applicazione), la tematica cruciale della vita residua delle attrezzature di sollevamento, e molto altro ancora.

Preparati per un viaggio approfondito nel mondo delle verifiche ventennali e trimestrali (quando applicabili) per gru e attrezzature di sollevamento, un percorso che ti fornirà tutte le conoscenze necessarie per navigare con sicurezza in questo ambito.

Il D.Lgs. 81/08 e le Verifiche Periodiche: Il Quadro Normativo di Base

Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, D.Lgs. 81/08(Normattiva), è la legge madre che disciplina la sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro italiani. L’articolo 71 di questo decreto è particolarmente rilevante, poiché obbliga il datore di lavoro a sottoporre le attrezzature di lavoro a verifiche periodiche (biblus.acca.it). Queste verifiche non sono lasciate al caso, ma devono seguire precise scadenze e modalità, come specificato nell’Allegato VII del D.Lgs. 81/08(IGQ). Questo allegato definisce la frequenza delle verifiche in base al tipo di attrezzatura. Ad esempio, le gru su autocarro devono essere sottoposte a verifiche annuali (Fassi Emilia) proprio in virtù di questo decreto.

Ma cosa si intende esattamente per “verifica periodica”? Si tratta di un controllo obbligatorio mirato a prevenire guasti meccanici e incidenti sul luogo di lavoro (Fassi Emilia). In parole semplici, è un check-up completo dell’attrezzatura per assicurarsi che funzioni correttamente e in sicurezza. La frequenza di queste verifiche varia: per alcune attrezzature come le gru elettriche più datate, la verifica periodica è annuale, mentre per quelle più recenti potrebbe essere biennale (NMG Italia). Questo sottolinea come l’età dell’attrezzatura sia un fattore determinante nella programmazione dei controlli.

Oltre alle verifiche periodiche “standard”, esiste un altro livello di controllo, ancora più approfondito, che entra in gioco quando le attrezzature raggiungono una certa età: stiamo parlando delle verifiche strutturali, anche note come indagini supplementari.

La Verifica Strutturale (Indagine Supplementare): Quando l’Età Conta

Il Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011(Ispesl), un documento fondamentale per chi opera nel settore del sollevamento, ha introdotto l’obbligo dell’indagine supplementare – ovvero la verifica strutturale – per gli apparecchi di sollevamento che superano i 20 anni di età. Questo decreto, entrato in vigore il 24 Maggio 2012, ha segnato un punto di svolta nella gestione della sicurezza delle attrezzature più “anziane”.

Ma perché questa verifica aggiuntiva dopo i 20 anni? La risposta è semplice: con il passare del tempo, le strutture metalliche delle gru e delle attrezzature di sollevamento possono subire fenomeni di usura, fatica del materiale, corrosione e altri danni che, se non individuati e gestiti, possono compromettere la sicurezza dell’attrezzatura stessa. La verifica strutturale è quindi un esame approfondito, finalizzato a individuare eventuali vizi, difetti o anomalie che si sono prodotti nel corso degli anni di utilizzo (Edil.Sicura SNC). Non si limita a un controllo superficiale, ma va “in profondità”, per valutare lo stato di salute reale della struttura.

L’obiettivo ultimo di questa indagine non è solo identificare i problemi esistenti, ma anche stabilire la vita residua dell’attrezzatura (Edil.Sicura SNC), (Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011). In altre parole, si cerca di capire per quanto tempo la macchina potrà ancora operare in condizioni di sicurezza, eventualmente con delle nuove portate nominali ridotte rispetto a quelle originali. Questo concetto di “vita residua” è cruciale per una gestione oculata e sicura del parco macchine.

È importante sottolineare che la verifica strutturale (indagine supplementare) deve essere esibita al Funzionario ASL/ARPA (o al verificatore del Soggetto Privato abilitato incaricato dall’utente) in sede di Verifica Periodica successiva alla prima dopo il compimento del ventesimo anno di età dell’attrezzatura (Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011). Questo significa che non è un adempimento isolato, ma si integra nel sistema delle verifiche periodiche, rafforzando il controllo sulla sicurezza.

Cosa Comprende una Verifica Strutturale (Ventennale)? Tecniche e Metodologie

Una verifica strutturale non è un semplice controllo visivo. Richiede competenze specialistiche e l’impiego di controlli non distruttivi (CND) [(Edil.Sicura SNC)]. Questi metodi di indagine sono fondamentali perché permettono di esaminare l’integrità della struttura senza danneggiarla o alterarla. Si tratta di un insieme di esami, prove e rilievi condotti con tecniche avanzate, che consentono di individuare difetti strutturali anche non visibili a occhio nudo [(Edil.Sicura SNC)].

Tra le tecniche CND più comunemente utilizzate nelle verifiche strutturali troviamo:

  • Liquidi penetranti (PT): Per rilevare difetti superficiali come cricche e porosità.
  • Particelle magnetiche (MT): Efficace per individuare cricche superficiali e sub-superficiali in materiali ferromagnetici.
  • Ultrasuoni (UT): Consente di “vedere” all’interno del materiale, rilevando difetti volumetrici come inclusioni, porosità e cricche interne. È una tecnica particolarmente utile per valutare lo stato delle saldature.
  • Radiografia industriale (RT): Utilizza radiazioni ionizzanti per creare un’immagine radiografica della struttura, rivelando difetti interni e variazioni di spessore.
  • Esame visivo (VT): Un controllo preliminare fondamentale, eseguito da personale qualificato, per individuare difetti macroscopici, anomalie e segni di usura.

Oltre ai CND, la verifica strutturale può comprendere anche:

  • Analisi documentale: Esame della documentazione tecnica dell’attrezzatura (manuali, schemi, certificati, storico delle manutenzioni) per raccogliere informazioni utili sulla sua storia e caratteristiche.
  • Prove di carico: In alcuni casi, possono essere eseguite prove di carico statiche o dinamiche per verificare la resistenza e la stabilità della struttura sotto sforzo.
  • Valutazione della corrosione: Esame dello stato di corrosione delle parti metalliche, con misurazioni dello spessore residuo e valutazione della velocità di corrosione.
  • Analisi FEM (Finite Element Method): In situazioni complesse, può essere utilizzata l’analisi agli elementi finiti per simulare il comportamento strutturale sotto carico e valutare la sicurezza.

L’esecuzione di una verifica strutturale richiede l’intervento di professionisti di elevata esperienza [(Edil.Sicura SNC)], come ingegneri strutturisti specializzati in attrezzature di sollevamento, tecnici CND certificati e verificatori abilitati. Al termine dell’indagine, viene rilasciato un documento di relazione ventennale [(Edil.Sicura SNC)], un rapporto tecnico dettagliato che riporta le risultanze dei controlli eseguiti, la valutazione della vita residua e, se necessario, le eventuali prescrizioni per la messa in sicurezza dell’attrezzatura. Insieme alla relazione, viene spesso rilasciato un certificato contenente le risultanze dei controlli [(Edil.Sicura SNC)], un documento formale che attesta l’esito positivo o negativo della verifica.

Verifiche Trimestrali Gru e Attrezzature di Sollevamento: Approfondimento e Chiarimenti

Quando si parla di sicurezza nell’utilizzo di gru e attrezzature di sollevamento, è facile imbattersi nel termine “verifiche trimestrali”. Ma cosa si intende esattamente? E soprattutto, sono obbligatorie?

Iniziamo col fare chiarezza: la normativa italiana, nello specifico il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro), non prevede espressamente una “verifica trimestrale” generale per tutte le gru e attrezzature di sollevamento. Tuttavia, sarebbe un errore pensare che i controlli con questa frequenza siano superflui o non necessari. Anzi, in alcuni casi sono obbligatori per legge!

L’Allegato VI del D.Lgs. 81/2008: La Chiave per Comprendere i Controlli Trimestrali

La risposta si trova nell’Allegato VI del D.Lgs. 81/2008, che detta le disposizioni specifiche per le attrezzature di lavoro adibite al sollevamento di persone o cose. Al punto 3.1.2, questo allegato stabilisce che:

“Funi e catene devono essere verificate almeno ogni tre mesi a cura di persona competente per accertarne lo stato di conservazione.”

Questo significa che, per funi, catene, ganci e altri accessori di sollevamento, è obbligatorio effettuare un controllo approfondito almeno ogni tre mesi. Non si tratta di una semplice ispezione visiva superficiale, ma di una verifica accurata, condotta da personale qualificato, per individuare eventuali segni di usura, deformazioni, corrosione o altri difetti che potrebbero compromettere la sicurezza.

Cosa Bisogna Controllare Durante le Verifiche Trimestrali?

Durante le verifiche trimestrali, è fondamentale prestare particolare attenzione a:

  • Funi: Verificare l’assenza di fili rotti, schiacciamenti, corrosione, usura eccessiva o altri danneggiamenti.
  • Catene: Controllare l’allungamento eccessivo delle maglie, la presenza di cricche, deformazioni o corrosione.
  • Ganci: Verificare l’integrità del meccanismo di chiusura, l’assenza di deformazioni, cricche o usura eccessiva.
  • Altri accessori: Controllare lo stato di conservazione di golfari, maniglioni, tenditori e altri accessori utilizzati per il sollevamento.

Oltre la Legge: Le Raccomandazioni dei Costruttori

È importante sottolineare che, oltre agli obblighi di legge, i manuali d’uso e manutenzione dei costruttori spesso raccomandano controlli periodici più frequenti, anche con cadenza mensile o settimanale, a seconda del tipo di attrezzatura, dell’intensità d’uso e delle condizioni ambientali. Questi controlli “intermedi” sono fondamentali per una manutenzione preventiva efficace e per individuare tempestivamente anomalie e segni di usura prima che possano evolversi in problemi più gravi.

In Sintesi: 

  • Le “verifiche trimestrali” non sono un obbligo generale per tutte le gru e attrezzature di sollevamento.
  • L’Allegato VI del D.Lgs. 81/2008 prevede controlli trimestrali obbligatori per funi, catene, ganci e altri accessori di sollevamento.
  • È fondamentale rispettare le indicazioni dei costruttori, che potrebbero raccomandare controlli più frequenti in base alle specifiche caratteristiche dell’attrezzatura e alle condizioni d’uso.

Vita Residua delle Attrezzature di Sollevamento: Un Concetto Chiave per la Sicurezza Sostenibile

Il concetto di vita residua delle attrezzature di sollevamento è centrale nelle verifiche strutturali ventennali e, più in generale, nella gestione della sicurezza a lungo termine di queste macchine. Come abbiamo visto, il Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011 impone di stabilire la vita residua delle attrezzature che superano i 20 anni di età [(Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011)]. Ma cosa significa esattamente “vita residua”?

Per vita residua si intende il calcolo dei CICLI DI VITA RESIDUI TEORICI della gru (o altra attrezzatura di sollevamento) rispetto alla CLASSE stabilita dal Costruttore della gru stessa [(Edil.Sicura SNC)]. Ogni attrezzatura di sollevamento è progettata e costruita per un certo numero di cicli di lavoro, definiti in base a standard internazionali e classificati in “classi di utilizzo”. Queste classi tengono conto dell’intensità e della frequenza di utilizzo, nonché delle condizioni di carico a cui l’attrezzatura è normalmente sottoposta.

La verifica strutturale ventennale mira a valutare quanto “consumo” strutturale ha accumulato l’attrezzatura nel corso dei suoi primi vent’anni di vita e, sulla base di questa valutazione, a stimare quanti cicli di vita residui teorici le rimangono. Questo calcolo non è una previsione esatta della durata di vita effettiva della macchina (che può essere influenzata da molti fattori imprevedibili), ma fornisce una stima ragionevole e prudenziale del periodo di tempo durante il quale l’attrezzatura può ancora operare in sicurezza, a condizione che vengano rispettate le indicazioni del costruttore in termini di manutenzione, utilizzo e carico massimo.

La determinazione della vita residua non è un processo semplice e meccanico. Richiede una valutazione complessa che tiene conto di diversi fattori, tra cui:

  • Risultati dei controlli non distruttivi (CND): L’individuazione e la quantificazione di eventuali difetti strutturali (cricche, corrosione, ecc.) e la valutazione della loro gravità.
  • Storia operativa dell’attrezzatura: Intensità d’uso, cicli di lavoro effettuati, tipologia di carichi sollevati, condizioni ambientali in cui ha operato.
  • Documentazione tecnica del costruttore: Classe di utilizzo dell’attrezzatura, numero di cicli di vita previsti, raccomandazioni per la manutenzione e l’ispezione.
  • Eventuali riparazioni o modifiche strutturali subite nel corso degli anni: Valutazione dell’efficacia e della qualità di eventuali interventi pregressi.

Sulla base di tutti questi elementi, i professionisti incaricati della verifica strutturale elaborano un giudizio sulla vita residua, che può essere espresso in anni, in numero di cicli di lavoro stimati, o in entrambi. La relazione tecnica che accompagna la verifica ventennale deve contenere chiaramente questa informazione, insieme alle eventuali prescrizioni per la prosecuzione dell’esercizio in sicurezza (ad esempio, riduzione della portata massima, limitazioni operative, intensificazione dei controlli periodici successivi).

Conoscere la vita residua della propria attrezzatura di sollevamento è fondamentale per:

  • Pianificare la sostituzione: Permette di programmare per tempo l’acquisto di nuove macchine, evitando interruzioni improvvise dell’attività e garantendo la continuità operativa.
  • Ottimizzare la manutenzione: Consente di concentrare gli interventi di manutenzione più importanti e costosi sulle attrezzature che hanno ancora una lunga vita residua, evitando sprechi e ottimizzando gli investimenti.
  • Garantire la sicurezza a lungo termine: Fornisce una base solida per la gestione della sicurezza nel tempo, assicurando che le attrezzature più datate siano sottoposte a controlli più rigorosi e che vengano ritirate dal servizio prima che raggiungano la fine della loro vita utile in condizioni di sicurezza.

In definitiva, la vita residua è un concetto chiave per una gestione proattiva e sostenibile della sicurezza nel settore del sollevamento, un approccio che va oltre la mera conformità normativa e mira a proteggere la vita dei lavoratori e a preservare il valore degli investimenti aziendali nel lungo periodo.

Oltre le Verifiche Obbligatorie: Manutenzione, Formazione e Cultura della Sicurezza

Le verifiche strutturali, le verifiche periodiche, e i controlli trimestrali (quando applicabili o raccomandati) sono strumenti essenziali per garantire la sicurezza delle gru e delle attrezzature di sollevamento. Tuttavia, la sicurezza non si costruisce solo con i controlli. È un sistema complesso che richiede un approccio olistico, che comprenda:

  • Manutenzione costante e qualificata: Una manutenzione regolare, preventiva e correttiva è fondamentale per preservare l’integrità e l’efficienza delle attrezzature nel tempo. Questo include controlli quotidiani da parte degli operatori, manutenzione ordinaria secondo le indicazioni dei costruttori, interventi di manutenzione straordinaria eseguiti da tecnici specializzati. La manutenzione non è un costo, ma un investimento nella sicurezza e nella produttività. La UNI ISO 12480-1:2012 (Certifico Srl) è una norma di riferimento che definisce le pratiche per un uso sicuro delle gru, e la manutenzione ne è un pilastro fondamentale. Anche la norma UNI ISO 9927-1 (Certifico.com) specifica i requisiti per le ispezioni regolari, sottolineando l’importanza di una manutenzione programmata.

  • Formazione continua e adeguata degli operatori: Gli operatori delle gru e delle attrezzature di sollevamento devono essere adeguatamente formati, informati e addestrati sull’uso sicuro delle macchine, sulle procedure operative, sui rischi connessi, e sulle operazioni di manutenzione di primo livello. La formazione non deve essere un evento occasionale, ma un processo continuo di aggiornamento e consolidamento delle competenze. Un operatore ben formato è il primo baluardo contro gli incidenti. Esistono diverse risorse e guide che sottolineano l’importanza della formazione per la sicurezza nell’uso delle gru su autocarro e altre attrezzature (Puntosicuro.it).

  • Cultura della sicurezza radicata in azienda: La sicurezza non è solo una questione di adempimenti normativi o di procedure tecniche. È soprattutto una questione culturale. È necessario promuovere una cultura della sicurezza in tutta l’azienda, a tutti i livelli, dove la sicurezza sia considerata un valore fondamentale, una priorità assoluta, e non un mero costo o un fastidio. Questo implica un forte impegno della direzione, la partecipazione attiva dei lavoratori, la comunicazione efficace sui rischi e le misure di prevenzione, e la promozione di comportamenti sicuri.

Solo integrando questi elementi – verifiche, manutenzione, formazione e cultura della sicurezza – è possibile creare un ambiente di lavoro sicuro e protetto nel settore del sollevamento materiali. La sicurezza è un investimento che ripaga sempre, in termini di vite umane salvate, di riduzione dei costi legati agli incidenti, e di miglioramento della produttività e della reputazione aziendale.

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Ecco un riassunto in punti chiave!

  • Obblighi di Legge: Scopri cosa prevede il D.Lgs. 81/08 e il DM 11/04/2011 sulle verifiche di gru e attrezzature.
  • Verifica Ventennale: Quando è obbligatoria l’indagine supplementare e cosa comporta.
  • Vita Residua: Come si calcola e perché è fondamentale per la sicurezza a lungo termine.
  • Verifiche Trimestrali: Sono obbligatorie? Cosa dice la normativa e cosa raccomandano i costruttori.
  • Controlli Non Distruttivi (CND): Le tecniche per “vedere” dentro le strutture senza danneggiarle.
  • Manutenzione e Formazione: Oltre le verifiche, l’importanza di una manutenzione costante e di operatori qualificati.
  • Cultura della Sicurezza: Come creare un ambiente di lavoro sicuro a tutti i livelli.
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